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Missioni Mariane dell'Anno 1999

Il Santuario > Madonna Pellegrina > Anni 1990/1999

"1999" La Regina di Pompei a:
Adrano (CT)

Dal 17al 24 Gennaio 1999 - Chiesa Madre
Con la vergine Maria verso il Grande Giubileo

"Ciao Mamma e grazie". Questa è l’espressione che ha accompagnato lo sventolìo dei fazzoletti bianchi alla partenza del quadro della Madonna del Santo Rosario di Pompei, che è stato ospite nella Chiesa Madre di Adrano dal 17 al 24 gennaio 1999.
Promotore di questa iniziativa è stato il clero locale appoggiato dall’Arcivescovo di Catania S. Ecc.za
Mons. Luigi Bommarino, che ha invitato i sacerdoti del Santuario di Pompei a trascorrere una settimana di preghiera mariana nella nostra città; questa iniziativa, insieme a quelle che seguiranno l’ormai annuale appuntamento della "Pentecoste", fa parte del cammino di preparazione, che la nostra Diocesi ha intrapreso verso il Giubileo del 2000.
Buon assaggio di tutto ciò l’abbiamo avuta durante quella occasione, in cui tanti sono stati i momenti toccanti, a cominciare dall’arrivo dell’Icona della Beata Vergine, accolta pure dal nostro Arcivescovo, fino alla sua partenza, salutata da tutta Adrano.
Ancor più profondo è stato il segno lasciatoci dai "Missionari" di Maria, che con le loro catechesi hanno risvegliato gli adraniti da quel torpore apparente in cui sembravano essere caduti, e quelle catechesi, indirizzate a bambini, mamme, papà, giovani e malati hanno fatto riflettere molto, e, abbastanza insolite, sono state le parole ad intercalare, usate da Don L’Arco, quali: "Beniamini della Madonna, tesori miei, figli miei, voi siete bravi, belli, intelligenti", e molte altre che ci sono sembrate essere pronunciate dalla più tenera delle madri.
Chi inoltre diceva che i giovani di oggi non credono più a niente e non sanno che cosa voglia dire la parola religione, è stato costretto a ricredersi, dato che la presenza di questi ultimi agli incontri a loro dedicati è stata massiccia, e per questo dobbiamo ringraziare i presidi e i direttori didattici delle scuole di Adrano e ancor più gli insegnanti che sono stati disponibili ad accompagnare personalmente gli alunni presso la Chiesa Madre dove si sono tenuti i suddetti incontri, anche durante gli orari scolastici; e i temi frequentemente trattati sono stati quello dell’amore, dell’amicizia, e di
molti valori quasi passati di moda e della "massificazione", fenomeno molto attuale per noi giovani, che tendiamo a fare quello che fa la massa "guardando solo al reale e non all’ideale, rappresentato da Maria, per il quale siamo stati creati".
Inoltre sono state donate delle corone per la recita del Rosario, proprio per promuovere la devozione alla Beata Vergine, e per far riscoprire l’importante valore della preghiera, e insieme a queste degli opuscoli sulla vita di Bartolo Longo, uomo di grande fede, vissuto a Pompei tra la fine del secolo scorso e i primi decenni del ‘900, fondatore dell’ordine delle Suore "Figlie del Rosario di Pompei", beatificato nel 1980 da Giovanni Paolo II, per diffonderne la devozione. E infine è stato donato alla Chiesa Madre, un quadro raffigurante la Madonna di Pompei, che speriamo di vedere ben presto in mostra.
Il tempo che ci separa dal Giubileo si fa sempre più breve, e il cammino di preparazione è ancora lungo, ma, se è vero che il buon giorno si vede dal mattino, questo cammino non poteva cominciare sotto una stella migliore, quella di Maria che è stata in prima persona coinvolta per illuminarci la strada che porta al suo Gesù.
(Autore: Marianna Gaezza)


"1999" La Regina di Pompei a:
San Severo (FG)

Dal 15 al 21 Marzo 1999 - Parrocchia: "Croce Santa"

Dopo circa un anno dalla richiesta fatta dal Parroco di Croce Santa in San Severo, tempo vissuto nella preparazione gioiosa, si è tenuta dal 15 al 21 marzo 1999, la settimana mariana missionaria organizzata dal Santuario di Pompei.
L’immagine della Madonna del Rosario è stata accolta, con grande partecipazione di fedeli, il pomeriggio di lunedì 15 marzo a largo Sanità.
Il Vescovo di San Severo, Monsignor Michele Seccia e il Sindaco della città Giuliano Giuliani l’hanno salutata con brevi e toccanti parole richiamando la speciale funzione di Maria nella Chiesa.

È seguita la processione verso la chiesa parrocchiale, accompagnata anche dalle Arciconfraternite cittadine con i loro labari ed insegne.
Dopo l’intronizzazione della Sacra Immagine Mons. Francesco Saverio Toppi, Arcivescovo Prelato di Pompei, ha presieduto una solenne concelebrazione eucaristica.
L’intera settimana è stata vissuta intensamente: quanti ritorni inattesi ai piedi della Mamma celeste!
Bambini delle scuole materne, elementari e medie; giovani, uomini e donne di tutta la città e anche dei paesi vicini hanno reso il loro omaggio alla Madonna.
Diverse parrocchie cittadine hanno compiuto pellegrinaggi parrocchiali nelle varie giornate animando anche la Santa Messa vespertina presieduta dai diversi Parroci urbani.
Momento bellissimo è stata la Liturgia penitenziale voluta dal nostro Vescovo per il clero di tutta la diocesi.
Come non dire grazie a coloro che hanno tutto se stessi per questo evento di grazia e di misericordia: Monsignor Cuomo, don L’Arco, don Salvatore che con la loro predicazione unita al ministero della Riconciliazione hanno risvegliato il nostro essere cristiani, figli di Dio e di Maria!
Un grazie a Suor Maria Sabina che con la sua presenza li ha egregiamente coadiuvati. Gli incontri, le giornate, tutta la settimana è volontà via.
L’ultima Messa prima della partenza è stata celebrata dal nostro Vescovo, Mons. Seccia, che ci ha invitati e spronati a far fruttificare quei semi che Dio attraverso Maria e i missionari ha posto nel cuore di ciascuno di noi così da essere nel mondo testimoni fedeli del Padre.
Al momento del saluto Monsignor Cuomo ci ha lasciato un grande quadro della Madonna di Pompei ed una reliquia del Beato Bartolo Longo che custodiremo gelosamente e con amore.
La piazza della chiesa stracolma di fedeli commossi ha salutato Maria dandole l’arrivederci al Santuario di Pompei.
(Autore: Giovanni Pistillo)


"1999" La Regina di Pompei a:
Calvello (PZ)

Dal 07 all'11 Aprile 1999 Parroco: "Don Luigi De Bonis"

Peregrinando per le aspre e forti terre lucane, la miracolosa effigie della regina del SS.mp Rosario di Pompei, il 7 aprile è arrivata a Calvello, una bella cittadina dalle forti tradizioni religiose e mariane, alle falde del Volturino (1836 m.), il massiccio al centro dell’appennino centrale lucano, adagiata in una valle fertile ed amena, ricco di acque sulfuree e ferruginose.
L’abbiamo attesa fin dallo scorso anno; s’è attardata fino ad ora per i lavori di ristrutturazione della bella chiesa Parrocchiale, tutt’ora in corso di completamento, nello splendore lucente della sua maestosa e imponente architettura.
Ricevuta alle porte dell’abitato da una folla incontenibile di devoti festosi, per la strada delle cinque chiese, il viale lungoterra, il Ponte e l’elegante piazza Falcone l’autocappella approda nell’ampia piazza Marconi, antistante la parrocchiale, mentre lo scampanio a distesa, frenetico, e continuo dei sacri bronzi fa salire al massimo i fremiti di gioia in tutti i cuori, fra interminabili applausi.
Dall’alto d’un palco si alternano nei saluti S. Ecc.za Mons. Michele Scandiffio, Arcivescovo di Acerenza, il dott. Rocco Coronato e don Luigi De Bonis, sindaco e parroco di Calvello.
La sacra immagine della Gran Madre di Dio, in mezzo a noi per tre giorni interi (troppo pochi in verità!) intensi di iniziative, incontri, riti e preghiere che ha visto tutti, diciamo tutti, partecipare attivamente al lavoro proficuo ed incisivo dei missionari di Pompei. Ben riusciti gli incontri con i giovani, gli uomini, le mamme, gli anziani, le scuole, gli ammalati.
Domenica 11 dopo i sacri riti festivi e i saluti di commiato, nella sala consiliare da parte delle autorità civili vi è stato lo scambio di doni.
Il Sindaco ha donato alcuni prodotti dell’artigianato locale della creta e le pubblicazioni di Calvello dello scrittore e studioso latinista, storico e critico d’arte Luigi de Bonis, mentre Mons. Cuomo affidava una bella riproduzione della prodigiosa effigie della Vergine di Pompei.
Il ricordo di un sì grande avvenimento rimarrà, ne siamo certi, nel ricordo e nei cuori di tutti, nostalgico e grato.
(Autore: Luigi de Bonis)


"1999" La Regina di Pompei a:
Palazzo San Gervaso (PZ)

Dal 16 al 22 Aprile 1999 – Parrocchie: "San Nicola e del SS.mo Crocifisso"

Dal 16 al 22 aprile 1999 la sacra Immagine della Madonna di Pompei ha fatto visita alle nostre comunità parrocchiali di San Nicola e del SS.mo Crocifisso. Con grande gioia e commozione il popolo il popolo di Palazzo ha vissuto questi momenti di grazia.
La Madonna ha incontrato davvero tutti: bambini, adolescenti, giovani, famiglie, gestanti, anziani e infermi. Le giornate sono state segnate da momenti di intensa spiritualità: dalla S. Messa al Rosario meditato, alla Supplica. Ogni sera, alle ore 20.00, si sono susseguiti vari incontri.
I missionari hanno colpito le due Comunità per il loro zelo ed entusiasmo che hanno profuso nel condurre l’evangelizzazione: Mons. Cuomo, don L’Arco, Suor Maria Sabina e Suor Maria Agnese. Di grande importanza pastorale è stata la visita agli ammalati nelle rispettive case, portando conforto e speranza. Tale visita è stata realizzata da Mons. Cuomo.
Don L’Arco si è distinto per le sue catechesi cariche di significato di alta spiritualità, precedute da intelligenti barzellette che sono servite a rompere il ghiaccio e a creare rapporti con il popolo. Abbondanti sono state le confessioni di uomini, donne, giovani e bambini.
Una forte esperienza è risultata la Santa Messa celebrata con gli ammalati, nella quale hanno ricevuto il sacramento dell’Unzione degli infermi.
Efficaci sono stati gli incontri con le aggregazioni ecclesiali, i giovani, le scuole, "i soli uomini".
Tutti gli incontri sono risultati proficui e di grande aiuto alla comunità di Palazzo. Veramente questa settimana è stata dono della Provvidenza, una ventata di grazia. Ci corre l’obbligo di ringraziare il Signore perché ha permesso tutto questo, in preparazione al Grande Giubileo del 2000.
Un grazie all’Arcivescovo, il quale ha voluto, con il suo impegno ed entusiasmo, fare dono a tutte le Comunità della nostra Arcidiocesi della presenza dell’Immagine della Vergine del Rosario di Pompei. Un grazie di cuore ai padri e alle Suore per quanto hanno fatto per noi in questa settimana mariana.

(Autori: I Parroci)


"1999" La Regina di Pompei a:
Genzano di Lucania (PZ)

10-16 Maggio 1999 - "Nelle due Chiese Parrocchiali"

Annunciata a tutta l’Arcidiocesi dalla Lettera Pastorale dell’Arcivescovo, Mons. Scandiffio, si è svolta a Genzano dal 10 al 16 maggio 1999, la Settimana Missionaria Mariana con la presenza della Sacra Immagine della Madonna del Rosario di Pompei in preparazione al Grande Giubileo del 2000.
Accompagnata da Mons. Toppi, Prelato di Pompei, la Sacra Immagine fu accolta trionfalmente al pomeriggio del 10 maggio in Piazza Roma dall’Arcivescovo di Acerenza, Mons. Scandiffio, insieme a tutti i sacerdoti di Genzano, da una folla festante di fedeli, dalle autorità civili, da rappresentanti del gruppo folcloristico, dalla banda cittadina e dal Comitato organizzatore.
Durante la settimana il quadro della Madonna ha sostato nelle due chiese parrocchiali e ha attraversato processionalmente le strade di Genzano. Tutti i giorni si è registrato un continuo
pellegrinaggio davanti alla sacra Immagine sia di singole persone sia di gruppi di devoti provenienti da zone limitrofe.
La Vergine ha parlato ai bambini e ai fanciulli: quelli che sono entrati in maggior sintonia con la Mamma celeste perché è stato commovente vedere gli alunni di scuola materna ed elementare pregare insieme con la corona del Rosario in mano!
Ha parlato ai ragazzi, preadolescenti e adolescenti di scuola media, ricordando di non tralasciare la Scuola di Gesù che è il catechismo.
Ha parlato ai giovani, cioè a coloro che si preparano ad affrontare la vita, suggerendo loro che senza Gesù si costruisce sulla sabbia, con Gesù sulla roccia.
Ha parlato ai coniugi di tutte le età ricordando che non è possibile conservare l’amore e l’unità nella coppia senza far crescere, contemporaneamente, i valori spirituali: la preghiera, l’ascolto della Parola di Dio e i sacramenti.
Ha parlato ai genitori cristiani che hanno a cuore la crescita e la riuscita dei loro figli: "Fate conoscere loro Gesù; fateli crescere nella fede; ricordatevi che il catechismo viene prima di tutto: prima dello sport, prima della musica, prima del tempo libero".
Ha parlato agli uomini, in un incontro bellissimo e commuovente spiegando che Gesù Cristo, la Chiesa… non sono cose fatte per le donne! Vivere in grazia di Dio, pregare, andare a Messa, leggere il Vangelo… sono cose necessarie per poter essere sempre onesti nella vita, per contribuire a costruire una società più giusta, per migliorare la vita civile, per operare per la pace.
Ha parlato anche agli ammalati e agli anziani chiedendo loro l’offerta della propria sofferenza da unire a quella di Cristo per la salvezza del mondo.
Guidati dalla Madre di Gesù, unico Salvatore e unica speranza dell’umanità, i genzanesi hanno promesso di prepararsi con impegno all’evento di gioia e di riconciliazione.
La parola della Madonna è arrivata attraverso l’opera dei missionari che sono stati portavoce e gli interpreti dei suoi desideri. Ad essi il nostro grazie riconoscente.

(Autore: Gaetano Corbo)


"1999" La Regina di Pompei a:
San Chirico Nuovo  (PZ)

Dal 16 al 20 Giugno 1999 - Chiesa Madre

Profonda e commossa è stata la partecipazione dei fedeli di San Chirico Nuovo (PZ), durante la visita della sacra Immagine della Madonna di Pompei, dal 16 al 20 giugno 1999. Già da tempo c’è stata un’accurata preparazione, articolata in omelie e catechesi nelle varie ricorrenze e festività della Madonna, nella recita giornaliera del S. Rosario ed in processioni e pellegrinaggi nei vari santuari mariani. Il parroco, le suore, Pie Ancelle della Madre di Dio, il Consiglio Pastorale ed i responsabili dei gruppi hanno fatto di tutto, pur tra limiti ed imprevisti, per suscitare la rispondenza di tutta la comunità parrocchiale.
La venerata Immagine, arrivata a Fonti, accompagnata da un corteo di auto, è stata accolta con grande entusiasmo dalla cittadinanza. Ci si è subito riuniti in chiesa per una Concelebrazione Eucaristica, presieduta da Mons. Francesco Saverio Toppi, Arcivescovo-Prelato di Pompei, con la partecipazione di Mons. Michele Scandiffio, Arcivescovo di Acerenza (PZ).
Il programma della visita comprendeva santa messa, rosario meditato, supplica, adorazione e benedizione eucaristica ogni giorno. Si sono svolti, inoltre, i consueti incontri con i giovani, con le famiglie, con i bambini, con gli anziani, con i malati e con gli uomini.
La collaborazione tra missionari, parroco, suore ed operatori pastorali è stata molto fattiva. La catechesi proposta ha riguardato diverse tematiche quali la preghiera vocale e mentale per dialogare con Dio; il rosario come arma potente per vincere le difficoltà della vita; la parola di Dio che ci salva; il significato salvifico delle varie parti che costituiscono la santa messa; i misteri del rosario come meditazione della vita di Cristo che ci aiutano ad entrare in comunione con Lui. L’uomo è chiamato a rinnovare la propria fede, ogni giorno, rispondendo come Maria: "Eccomi sono la serva del Signore…".
Anche se il quadro della Madonna è ritornato a Pompei, la sua immagine è rimasta viva in mezzo a noi. Ci proponiamo di continuare il lavoro svolto nei giorni di permanenza a san Chirico propagando il rosario nelle famiglie, diffondendo la pia pratica dei 15 Sabati, incrementando la frequenza ai sacramenti della riconciliazione e dell’eucarestia.
L’emozione per la visita della Madonna di Pompei è stata profonda e sentita. Il seme sparso nelle nostre anime porterà certamente i suoi frutti. E noi cercheremo di non disattendere all’impegno missionario profuso con tanto sacrificio da parte di Mons. Cuomo, di don L’Arco, di Suor Maria sabina e di Suor Maria Ida, gli umili strumenti di cui si serve la Madre Celeste per attirare i nostri cuori al suo Divin Figlio.
(Autore: Antonietta Scacuto)


"1999" La Regina di Pompei a:
Vaglio Basilicata (PZ)

Dal 28 al 31 Luglio 1999 – Parroco "Don Teodosio Avigliano"

Come responsabile e guida di questa comunità parrocchiale, ringrazio il Signore per il dono di queste giornate mariane e per tutte le grazie elargite mediante e per tutte le grazie elargite mediante la potente intercessione della Regina del Rosario di Pompei.
È stato motivo di gioia per questa nostra comunità parrocchiale ospitare la Madonna di Pompei che come a Santa Elisabetta è venuta a visitarci per stare con noi e abitare nei nostri cuori.
Questa comunità parrocchiale ringrazia in modo particolare l’Arcivescovo Michele Scandiffio, Mons. Baldassarre Cuomo e Don L’Arco, ed è consapevole che non è stato solamente un evento isolato la venuta della Madonna di Pompei, ma un momento di preghiera e di fede, che si colloca nella preparazione al Grande Giubileo del Duemila, cammino che deve portare alla conversione dei cuori.
Il Papa dice nella Tertio Millennio Adveniente al n. 54: "In tutto questo ampio orizzonte di impegni, Maria Santissima, figlia prescelta del Padre, sarà presente allo sguardo dei credenti come esempio perfetto di amore, sia verso Dio che verso il prossimo. Come Ella stessa afferma nel cantico del Magnificat, "grandi cose ha fatto in lei l’Onnipotente, il cui nome è santo". Il Padre ha scelto Maria per una missione unica nella storia della salvezza: quella di essere Madre dell’atteso Salvatore. La Vergine ha risposto alla chiamata di Dio con una piena disponibilità: "Eccomi, sono la serva del Signore" (Lc 1,38).
La sua maternità iniziata a Nazareth e vissuta sommamente a Gerusalemme sotto la croce, sarà sentita in quest’anno come affettuoso e pressante invito rivolto a tutti i figli di Dio, perché
facciano ritorno alla casa del padre ascoltando la sua voce materna: "Fate quello che Cristo vi dirà" (Gv 2,5)".
Ma non possiamo non dimenticare che Maria per volontà di Dio, è inseparabile da Gesù. Ella può essere compresa soltanto in funzione di Cristo suo figlio (cfr, LG n. 61).
E poi in LG 58 i padri del concilio affermano: "Durante la predicazione di Lui Maria raccolse le parole con le quali il Figlio esaltando il Regno al di sopra dei rapporti e dei vincoli della carne e del sangue, proclamò beati quelli che ascoltano la Parola di Dio, come essa fedelmente faceva". È un invito offerto a ciascuno di noi di metterci alla scuola di cristo sull’esempio della Madonna. E la visita della madonna di Pompei a Vaglio Basilicata proprio questo ha voluto significare.
Le giornate mariane erano dense di appuntamenti e generosa è stata la partecipazione di questo popolo che, dinanzi alla Madonna, ha espresso tutta la sua fede.
Momenti importanti sono stati: la celebrazione dell’eucarestia, della penitenza e quella più commuovente: l’unzione degli infermi.
Non sono mancati incontri con le mamme, i bambini, e in modo particolare con gli uomini che rispondendo all’invito della Madre hanno gremito la Chiesa.
Notevole è stato il numero di coloro che dinanzi alla Madonna si sono fermati a pregare, per affidare a Lei: i rischi, le incertezze, i fallimenti, le illusioni, le amarezze, le sofferenze, certi che dall’altra parte, c’era un cuore di mamma in cui riversare le loro lacrime e le loro gioie.
Possa il cuore di Maria risplendere dinanzi allo sguardo di tutti i cristiani, e in modo particolare del popolo vaglese, quale modello di perfetto amore verso Dio e verso il prossimo.
L’induca Ella ancora di più, alla frequenza dei sacramenti; li stimoli inoltre a riparare le innumerevoli offese fatte a Dio: Rifulga come vessillo di unità e sproni a perfezionare l’amore, abbatta le invidie e le gelosie. Per concludere LG 67 dice: "I fedeli ricordino che la vera devozione non consiste né in uno sterile e passeggero sentimentalismo, né in una certa quale vana credulità, ma procede dalla vera preminenza della madre di Dio, e siamo spinti al filiale amore verso la Madre nostra e all’imitazione delle sue virtù".
La Vergine Maria ci insegni sempre, con la sua vita, ad essere come Lei accoglienti nei confronti di Dio, per potere testimoniare nel nostri paese che tutto viene da Dio e che Lui è il senso della nostra vita umana. S. Agostino affermava: "Maria è considerata la scala celeste perché per lei Dio discese sulla terra affinché per lei gli uomini meritassero di salire al cielo".

(Autore: Teodosio Avigliano)


"1999" La Regina di Pompei a:
Francavilla sul Sinni (PZ)

Dall’ 8 al 22 Agosto 1999 – Parroco: "Padre Tommaso Tarantino, domenicano"

Primo Centenario della devozione alla Madonna del Rosario di Pompei

Dall’8 al 22 agosto ’99 a Francavilla sul Sinni (PZ), si è celebrato il primo centenario del culto alla Madonna di Pompei, con una serie di manifestazioni religiose e civili. Ad esse ha dato il via la celebrazione eucaristica dell’8 agosto, presieduta dal Vescovo di Tursi—Lagonegro, Mons. Rocco Talucci, nel corso della quale la Madonna col Bambino è stata incoronata e proclamata Regina di Francavilla.
Sono seguite due settimane con la "Peregrinatio Mariae", durante la quale la Vergine ha fatto visita ai vari quartieri della città e quanti si sono stretti intorno a Lei, sotto l’attenta guida di Padre Tommaso Tarantino, domenicano, hanno potuto attuare una verifica della propria fede, sull’esempio di Maria. Le celebrazioni si sono concluse con la celebrazione del 22 agosto, presieduta da Mons. Francesco Saverio Toppi, Arcivescovo di Pompei, accompagnato da una delegazione del Comune di Pompei.
La devozione alla Madonna così radicata nel cuore dei francavillesi è databile al 1899, come si rileva dalla lapide posta sul frontone della chiesa fatta edificare in suo onore dal parroco del tempo, don Gennaro Messuti.
Successivamente nacquero i festeggiamenti che da allora si svolgono nello stesso modo: la notte della seconda domenica d’agosto, i fedeli raggiungono a piedi la cappella, in località San Biase e, a spalla, la venerata statua della Madonna è portata in paese, ove rimane esposta alla venerazione dei fedeli per due settimane.

(Autore: Carmela D’Acampo Marra)


"1999" La Regina di Pompei a:
Cerisano (CS)

Dal 19 al 26 Settembre 1999 - Parroco "Don Gabriele Vencia"

Giorni indimenticabili, fortemente intrisi di passione mariana, quelli vissuti dalla comunità di Cerisano, paese a pochi chilometri da Cosenza, in occasione della tanto attesa visita della venerata immagine della Madonna del Rosario di Pompei. La sacra tela è giunta a Cosenza nel tardo pomeriggio di domenica 19 settembre. Ad illuminarla il caldo sole della Calabria, a farle da contorno, nel suo breve viaggio verso Cerisano, un numero sempre più crescente di fedeli che non hanno voluto mancare all’eccezionale appuntamento con la Beata Vergine di Pompei.
A Cosenza l’hanno attesa in tanti, gente commossa, le campane a festa hanno intonato il loro benvenuto alla Vergine santa. L’autocappella si è poi inoltrata lungo le colline delle serre cosentine fino al suo arrivo a Cerisano.
Tra lacrime e fazzoletti al vento, Cerisano, paese particolarmente legato al mistero mariano, ha aperto le sue braccia alla Madonna. Calda, sentita, commuovente e numerosa la partecipazione dei cerisanesi: un’atmosfera unica quella che si è respirata, difficile da dimenticare. A salutare la regina delle Vittorie, accompagnata da Mons. Francesco Saverio Toppi, arcivescovo Prelato di Pompei, da Mons. Baldassarre Cuomo, da Don Adolfo L’Arco, da Suor Maria Sabina e da Suor Maria Lucia, le autorità civili e religiose del paese.
Un applauso fragoroso ha rotto il riverente silenzio dell’attesa ed ha accompagnato la discesa
del quadro dall’autocappella. Momenti emozionanti, unici nella storia di una comunità parrocchiale, così come ha sottolineato il parroco di Cerisano, Don Gabriele Vencia nel suo discorso di benvenuto. Poi l’intronizzazione nella Chiesa di San Domenico e la concelebrazione eucaristica presieduta da Mons. Toppi.
Ha così avuto inizio la "Settimana Missionaria Mariana", fortemente voluta dalla Confraternita del Rosario di Cerisano. La Madonna attraverso la voce di Mons. Cuomo e di Don L’Arco ha parlato a tutti, dai bambini ai giovani, dai fidanzati alle famiglie, dagli uomini agli ammalati. L’intera arcidiocesi di Cosenza-Bisignano ha voluto incontrare la Vergine del Rosario: molto partecipate le celebrazioni eucaristiche sempre precedute dalla recita del Santo Rosario e le catechesi di Don L’Arco, padre salesiano. Le sue barzellette, il suo sorriso hanno catalizzato l’attenzione di tanti fedeli, incuriositi dai suoi racconti ricchi di fascino e di dotta teologia. Nella memoria di tutti rimarrà la figura carismatica di Mons. Cuomo, vero esempio di devozione al Rosario ed eccellente divulgatore delle immense opere compiute dal Beato Bartolo Longo.
Domenica 26, il commiato ufficiale solennemente da Mons. Giuseppe Agostino, nostro padre Arcivescovo, in una chiesa gremita da centinaia di fedeli. Nel tardo pomeriggio la partenza per Pompei. Una lunga, interminabile e commossa fila di fedeli ha accompagnato il Venerato Quadro tra lo splendido scenario dei castagneti cerisanesi.
Un’atmosfera di quiete e di pace che ha ispirato le parole di Mons. Cuomo: "Pompei-Cerisano, un solo palpito che resterà per sempre e batterà ogni giorno sul cuore della mamma nostra, Maria"!
Poi il saluto e le lacrime sincere di un intero paese, che ha preso voce attraverso il commosso saluto del parroco. La Beata Vergine ha così fatto ritorno a Pompei portando con sé la chiave della Città donatale dal Comune di Cerisano, simbolo di dedizione e di legame imperituro.
La porta della fede resterà sempre aperta, nessun vento furioso la farà mai chiudere: Cerisano si consegna totalmente alla madonna, fiduciosa delle Sue infinite grazie.

(Autore: Katia Zecca)


"1999" La Regina di Pompei a:
Rozzano (MI)

Dal 10 al 17 Ottobre 1999 – Parrocchia: "Sant’Ambrogio" - Parroco "Don Gennaro Prinza"

L’Immagine itinerante della Madonna di Pompei raggiunge le porte di Milano e si ferma per una settimana, dal 10 al 17 ottobre 1999, a Rozzano, una grossa cittadina agricolo-industriale della fascia sud, nella Parrocchia dedicata a Sant’Ambrogio.
Si concretizza così quello che all’inizio era stato un semplice desiderio espresso diverse occasioni dal nostro parroco Don Gennaro Prinza, originario di Pompei, e trapiantato anche lui come la maggioranza dei rozzanesi in Lombardia, negli anni dello sviluppo industriale. Questo desiderio è diventato poi il progetto dell’intera comunità.
Affollatissima, perciò, si presentava la piazzetta antistante la Chiesa, per la presenza numerosissima di fedeli, convenuti anche dalle città vicine, sin dalle prime ore del pomeriggio di domenica 10 ottobre, nell’attesa di poter accogliere la sacra Immagine, il cui arrivo era previsto intorno alle ore 17,00.
Puntualissima, anzi con alcuni minuti di anticipo, si presentava agli occhi commossi dei presenti la Madonna del Rosario, nella sua bella cornice dorata. Giungeva a bordo dell’autocappella direttamente dall’autostrada, accompagnata dalle note dell’Ave Maria, diffuse dall’impianto stereofonico e dal festoso richiamo delle nostre campane.
Unanime fu la percezione che Rozzano, con i suoi capannoni industriali e i suoi nuovissimi
insediamenti urbani, in quel mite e luminoso pomeriggio autunnale, stesse vivendo un momento di "Paradiso".
Il volto sereno e materno della Madonna irradiava attorno a sé tanta pace e tanta gioia.
Gremita all’inverosimile, si presentava poi, la piccola Chiesa dove la Sacra Immagine ha trovato la sua collocazione in uno spazio sobrio, elegante e a tutti ben visibile, tra l’Altare e l’Assemblea.
È stata molto sentita dai fedeli la solenne concelebrazione officiata dai due sacerdoti della comunità (il parroco don Gennaro Prinza e il vicario parrocchiale don Vinicio Viola), assieme a tre sacerdoti di Pompei (Mons. Baldassarre Cuomo, don Domenico Rinaldi, don Adolfo L’Arco) e ai numerosi rappresentanti del clero locale.
L’omelia, affidata a don L’Arco, ha letteralmente galvanizzato l’assemblea, non solo per la facilità della parola briosa e venata dalla cadenza partenopea, ma anche per la profondità dei temi teologici accennati.
In questa occasione don L’Arco ha presentato una sua personalissima ed inaspettata ipotesi etimologica sul nome Rozzano, facendolo derivare probabilmente da un termine latino che indicherebbe il luogo inondato da "rugiade".
Ha poi simpaticamente attinto al suo inesauribile bagaglio di aneddoti, racconti e barzellette risultando immediatamente accattivante sia per gli adulti sia per i bambini.
Attiva e fervorosa è stata la partecipazione per tutta la settimana. La piccola Chiesa di Sant’Ambrogio, già alle 6.40 di ogni mattina si riempiva di giovani e di adulti per la recita delle "lodi" e per una breve riflessione, prima di iniziare ogni attività, e si svuotava solo a sera inoltrata sempre dopo le ore 22, a conclusione dell’ultimo incontro.
Durante l’intera giornata poi, dalla celebrazione Eucaristica delle 7.30, alla recita del Rosario ed alla Supplica delle ore 12, alla preghiera dei ragazzi delle 17 subito dopo la scuola, fino agli incontri serali, si è costantemente registrato un flusso continuo e costante.
La settimana si è conclusa con la processione per le vie della parrocchia nella sera del sabato e con la cerimonia di commiato all’interno di un’unica celebrazione Eucaristica, tenuta nel cortile dell’oratorio, nella mattinata di domenica 17 ottobre.
Numerosi sono stati i benefici spirituali ricevuti, ma soprattutto una maggiore convinzione sul valore della preghiera, definita a più riprese dai missionari del Santuario di Pompei "l’autentico dialogo d’amore con il Signore".

(Autore: Gioacchino La vecchia)


"1999" La Regina di Pompei a:
Ischia  (NA)

Dal 21 al 31 Ottobre 1999 - Chiesa Madre

Verso il Grande Giubileo l’Isola d’Ischia, che può ben definirsi "Terra di Maria" per le tante chiese a lei dedicate e per una sentita, ordinata, secolare devozione mariana, intende continuare a "camminare" con Lei, ascoltarne la voce, i messaggi che sono un richiamo ad un confronto serrato con le esigenze del Vangelo.
È stato questo il significato della "Peregrinatio" della venerata immagine della Madonna di Pompei, ad Ischia, un’isola dai mille volti, ma sempre bisognosa, nel suo ritmo frenetico turistico, di
rigenerazione della vita soprannaturale dei suoi abitanti, e quindi della materna opera di Maria.
Dal 21 al 31 ottobre l’intera Isola Verde è stata attraversata come da un rinnovato fremito di primavera, di grazia e di entusiasmo. A visitarla è stata la Regina della Valle di Pompei, nella sua Immagine dolce e invitante.
Il Vescovo d’Ischia, Mons. Filippo Strofaldi, ha parlato di "una presa di coscienza della nostra vocazione fondamentale alla santità; di una rivisitazione del nostro slancio missionario, una verifica della nostra comunione, un rinnovato vigore per varcare la soglia della speranza verso il nuovo millennio". Perciò ha invitato ad "un convenire della gente non solo per cantare le Lodi di Maria, ma anche per mettere il Vangelo a fondamento della nostra vita" e a "capire sempre più, alla scuola di Maria, la relazione strettissima fra Lei e noi, fra il suo "Sì" dall’annunciazione al Calvario e i nostri piccoli "sì" certe volte a denti stretti o soltanto con il cenno del capo".
La visita della madonna di Pompei ha portato a tutta l’Isola certamente quel soffio dello Spirito che la chiesa nei suoi Pastori ha fatto sempre e che oggi si avverte in una maniera chiarissima, chiamando a serietà di intenti e a soluzioni radicali.
Ha ricordato agli isolani che questa "perla del Tirreno" non è solo una parte importante del turismo internazionale, bensì ha pure una sua caratteristica religiosa spiccatamente incentrata sul culto mariano, che ha fatto sbocciare, lungo i secoli, una fioritura bellissima di arte, di opere e di espressioni di culto a Maria venerata qui ad Ischia, con i titoli più belli e significativi.
In questo ricordo di un passato che ha segnato marcatamente la sua vita, la famiglia ischitana s’è stretta ancora una volta attorno alla Regina delle Vittorie per incoronarla Regina della famiglia, della pace e del mondo, col serto bellissimo della lode e dei propositi, della decisione e della conversazione. Ha voluto ringraziarla d’essere uscita indenne da ogni crisi, grazie proprio all’arma del Rosario, addirittura cantato in tanti angoli dell’Isola, all’aperto, presso le caratteristiche e numerose "madonnelle", in prevalenza su maioliche disposte all’ingresso delle abitazioni, sull’architrave di secolari portoni o in nicchiette sui muri, veri monumenti di fede, forse sconosciuti al passeggero frettoloso e distratto, ma certamente di un grande valore religioso ed anche artistico. Dinanzi ad essi sostavano in contemplazione un Lamartine, un Ibsen in cerca, nell’Isola d’Ischia, di pace, di serenità di spirito; così come oggi sostano ancora turisti.
La devozione alla Madonna del Rosario nell’Isola d’Ischia ha antichissime radici. Nella cittadina di Forio d’Ischia nel 1580, nove anni dopo la battaglia di Lepanto, sorse la prima Confraternita del Rosario, nella monumentale Basilica Pontificia di santa Maria di Loreto del secolo XIV.
L’anno successivo una preziosa tavola di Aniello di Laudelli, raffigurante la Madonna del Rosario e Santi circondata dai "misteri del Rosario", venne ad arricchire maggiormente questo Tempio, che
è una vera pinacoteca, ove si possono ammirare tele dell’isolano Alfonso Di Spigna, forse discepolo del Solimena, ancora con misteri del Rosario e il soffitto a cassonetti dorati che inquadra un’altra Madonna del Rosario del secolo XIX.
Tele con i "misteri" si trovano in diverse chiese isolane, tutte caratteristiche, moltissime delle quali dedicate alla Madonna.
Nell’altra cittadina isolana di Lecco Ameno c’era, un tempo, la chiesa del Rosario. Il documento più antico risale al 1633. Era un tempio maestoso, il più bello e più decoroso di Lacco Ameno. Venne distrutto dal terremoto del 1883. Ma è restata la Piazza antistante con lo stesso nome: Piazza del Rosario. L’unica piazza dell’Isola di Ischia con questo nome.
Sin da tempi antichissimi, nell’Isola d’Ischia, i laici, mentre hanno abbellito i luoghi di culto alla Madonna, attorno agli stessi luoghi, con pari sensibilità hanno creato opere sociali, per l’assistenza spirituale e corporale ai propri fratelli.
Non poteva essere diversamente: la devozione alla Madonna, mentre ci immerge nelle realtà divine, ci rende più solleciti nei confronti di tutte le necessità terrene.
Lo spiegò diffusamente Giovanni Paolo II nella storica visita a Pompei.
Non lo dimenticherà l’Isola d’Ischia rivestita dalla Madonna di Pompei. Certamente.

(Autore: Michele Romano)


"1999" La Regina di Pompei a:
Succivo (NA)

Dal 4 al 7 Novembre 1999 – Parroco "Don Carlo Cinquegrana"

O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che … hai rannodato a Dio questa Comunità Parrocchiale di Succivo, nei quattro giorni in cui la cara Icona della Regina del Rosario di Pompei, è ritornata, dopo l’indimenticabile Settimana Mariana dell’ottobre 1992, per continuare a suggerire slanci del cuore, momenti di riflessione, su una pagina delle tradizioni locali, che sin dai primi anni del nascente Santuario di Pompei, si è sentita attratta da questa immagine tanto cara della Madre di Dio, che sollecita porge ai suoi figli uno strumento efficace di salvezza.
In questi giorni di grazia, in cui si è sentita viva la presenza di Maria, nessuno è rimasto indifferente.
Tutti, succivesi e non, hanno avvertito il dovere di fermarsi e contemplare, nessuno è stato in grado di resistere a quello sguardo Materno, e soprattutto moltissimi hanno accolto, come Domenico e Caterina da Siena, nelle loro mani il Rosario che Maria stessa porgeva.
Uomini, donne, bambini, anziani ed ammalati attirati come da una "mistica calamita" si sono stretti alla Madonna Buona e l’hanno invocata "perché dal Trono di Clemenza, dove siede Regina", volga il suo sguardo pietoso su tutta l’umanità, ottenendo a tutti, la pace del cuore ed il perdono dei peccati.
Momenti significativi hanno caratterizzato questa missione mariana accuratamente guidata da due poeti di Maria: Mons. Baldassarre Cuomo e P. Adolfo L’Arco, che hanno aperto il nostro cuore alla contemplazione del Mistero di Maria, con toni sereni e gioiosi.
Dopo il solenne inizio della missione, presieduto da Mons. Toppi, Arcivescovo Prelato di Pompei, che da vero innamorato di Maria, ha saputo suggerire i sentimenti con cui accoglierla nella nostra vita, vari incontri si sono susseguiti.
Vivaci e significativi sono stati quelli con i ragazzi delle scuole medie ed Elementari, commuovente l’incontro con gli ammalati ed anziani; nei cui occhi si coglieva la forza di andare avanti sicuri con l’aiuto della Salus Infirmorum.
Cuore di queste giornate è stata la solenne veglia, preludio del saluto. Nel Tempio, gremito come nelle grandi solennità, e avvolto da un silenzio profondo, tutti hanno accolto "l’elemosina" che la Madre chiedeva: conversione e recita attenta e costante del suo Rosario; invito che il nostro caro Pastore, l’Arcivescovo Mons. Mario Milano ha ribadito nella concelebrazione eucaristica di mezzogiorno.
L’intera comunità ha salutato Maria, nel cuore di tutti risuonavano le parole "dell’uomo della Madonna", Bartolo Longo: "Un’ultima grazia noi Ti chiediamo, o Regina che non puoi negarci. Concedi a noi tutti l’amore Tuo costante e in modo speciale la Materna Benedizione" e con un luccichio negli occhi abbiamo aggiunto: "non ci staccheremo da Te finché non ci avrai benedetti". Nel bacio commosso del nostro carissimo Parroco, Don Carlo Cinquegrana, apostolo della devozione al Rosario, sin dall’inizio del suo intenso Ministero Pastorale tra noi, abbiamo dato l’arrivederci a Maria, nel tempo, come pellegrini al Suo Santuario di Pompei e nell’eternità, quando con la chiave del Suo Rosario, aperta la porta della Casa Celeste, la incontreremo nella gioia senza tramonto.
Un grato ed affettuoso grazie, unito al ricordo costante nella preghiera, va a tutti quelli che hanno permesso la realizzazione di questa missione; all’Arcivescovo Prelato di Pompei Mons. Francesco Saverio Toppi, al suo infaticabile Vicario Generale Mons. Baldassarre Cuomo, al carissimo Padre Alfonso L’Arco ed alle Reverende Suore del Santuario.
Ma il grazie più grande di tutti va a Maria, alla quale chiediamo, con i bambini di questa Comunità, di tenere sempre libere le sue ginocchia, per accogliere accanto a Cristo Bambino anche noi, suoi fratelli.
(Autore: Alfonso D’Errico)


"1999" La Regina di Pompei a:
Brusciano (NA)

Dal 21 al 28 Novembre 1999 – Parrocchie: "San Giovanni Battista – S. Maria delle Grazie – San Sebastiano Martire" - Parroco "Don Arcangelo Iovino"

Sulla scia del versante storico dell’anno giubilare, si è svolto a Brusciano un importante e prezioso programma pastorale con la presenza del Quadro della Madonna del Rosario di Pompei: evento che ha segnalato una straordinaria testimonianza di fede grazie alla partecipazione calorosa dell’intero paese e con il contributo delle tre Parrocchie presenti in Brusciano.
La sacra Immagine è giunta domenica 21 novembre 1999 ed è stata accolta con immensa emozione presso la parrocchia San Giovanni Battista.
Dopo tre giorni di permanenza, l’immagine è stata trasferita, attraverso un cammino penitenziale, presso la parrocchia Santa Maria delle Grazie ed infine presso la parrocchia San Sebastiano Martire.
Nelle tre parrocchie si è attivato un cammino pastorale guidato da Don Adolfo L’Arco e da Don Baldassarre Cuomo, supportato dal valido aiuto di due eccellenti Suore, Barbara e Maria Sabina.
Un percorso di catechesi realizzato in un unico villaggio comunitario verso la spiritualità universale del Grande Giubileo.
Non è mancata la partecipazione degli alunni della scuola elementare e della scuola media, docenti e dirigenti scolastici.
Una viva e sincera emozione ha toccato l’animo di ciascun fedele, coinvolto in questa straordinaria opera di fede itinerante: un’opera tradotta in un vero atto di amore e di evangelizzazione destinata alle diverse generazioni.
Questa autentica esperienza di fede è stata realizzata dal volere del nostro amatissimo Mons. Francesco Saverio Toppi.
Alla luce di questo speciale intervento, l’intero paese natale dell’Arcivescovo Prelato di Pompei ha ricevuto la grazia delle nuove frontiere di vita spirituale verso i confini eterni della cristianità assoluta. Dunque, una fiorita testimonianza d’amore per la Beata Vergine del Rosario di Pompei che si contempla nella sua tenerezza di madre, purificatrice e perfetta nell’orma di suo Figlio Gesù Cristo, nell’unità dello Spirito Santo vivente di luce e di splendore: sigillo della nostra fede e pupilla eterna dell’Essere infinito.
S. Ecc.za Mons. Beniamino Depalma, Arcivescovo di Nola, ha segnato con la sua presenza l’evento centrale del nostro programma pastorale, al cospetto di molti fedeli e parroci delle altre parrocchie, nell’impegno di contemplare e vivere insieme le bellezze ed il fascino di colei che emana la grandezza della Trinità divina.
L’invito ad immergersi nello Spirito assoluto dell’amore sublime tra Padre e figlio, ci orienta verso i consistenti confini dell’anno giubilare; un invito all’intimo impegno cristiano di vivere una vita piena di grazia, scaldato dal cuore dell’amore infinito del Padre: altissima guida dell’uomo verso l’unico traguardo di verità.
Lei, "Madre protettrice e premurosa", così definita da Don Arcangelo Iovino, teneramente commosso al termine di questa ambita missione. Lei, Madre perfetta, squisitamente acclamata in forma dialettale dal giovane ed attivo Don Adolfo L’Arco; "Chella bella Mamma mia… a’ vedete… è tutt’a vita mia; senz’a Mamma mia, io sarria muort’…!".
Lei, Madre del Salvatore ha trasmesso nei nostri cuori, un vero paradiso di amore.
La presenza del quadro della Madonna ha illuminato, dunque, l’intera comunità di vera luce cristiana attraverso l’incisivo modello di carità che presenta agli occhi di tutta l’umanità, l’esempio incomparabile del Beato Bartolo Longo, maestro-guida di vita umile.
Che questo esempio ci impegni attivamente, nel nostro quotidiano, ad azioni verso "chi non ha voce" nella società, poiché il segno di questo meraviglioso progetto cristiano orienta l’umanità, come testimonianza del Vangelo, unica verità di amore per vivere, "in forma" il grande Giubileo del 2000.
(Autore: Anna Maria De Chiara)


"1999" La Regina di Pompei a:
Lecce  (LE)

Dall’11 al 19 Dicembre 1999 – Basilica: "Santa Croce"

Per nulla scoraggiato dalla pioggia, una folla di fedeli provenienti dalle comunità parrocchiali della città e della diocesi è convenuta sabato 11 dicembre nel pomeriggio all’arco di trionfo Carlo V per accogliere la sacra effige della Madonna del Rosario di Pompei arrivata in autocappella.
In processione, con preghiere e canti in onore della Vergine Santa, si è raggiunta la Basilica di Santa Croce, dove la sacra immagine è stata intronizzata solennemente e dove ha sostato per una
settimana, fino a domenica 19, al mattino.
L’Arcivescovo di Lecce, Cosmo Francesco Ruppi, insieme ad alcuni presbiteri, ha presieduto la concelebrazione mettendo in risalto, nell’omelia, i motivi spirituali che ci legano alla Madre di Dio e quelli storici del Beato Bartolo Longo, nostro conterraneo.
Questo evento di grazia divina è una novità per la città di Lecce, trova un posto degno tra le celebrazioni giubilari di questa gloriosa Basilica a 450 anni dalla sua costruzione e si colloca meravigliosamente a conclusione del Sinodo diocesano e nella prospettiva dell’Anno Santo.
Durante la settimana, ogni giorno si è ascoltata la Parola di Dio lucidamente attualizzata nella catechesi dai Missionari, si è pregato con la corona del rosario in mano meditando i misteri della vita di Cristo; si è celebrata con solennità ed adorata la Santa Eucarestia; si è esaltata la figura di Maria Madre del Figlio di Dio, non tralasciando quella del Beato Bartolo Longo, col quale non pochi dei nostri concittadini hanno avuto corrispondenza epistolare.
Il programma prevedeva incontri con i fanciulli, con i giovani, con gli uomini le donne e gli anziani, con le coppie convenute numerose, con i religiosi. L’invito era rivolto a tutti indistintamente.
Molti sono venuti e sono tornati, hanno ascoltato, si sono confessati, hanno pregato, si sono comunicati, hanno ringraziato per le grazie ricevute. Abbiamo visto vari sacerdoti in devota preghiera davanti alla Madonna, tra cui l’anziano Mons. Raffaele De Simone, accompagnato dal fratello sacerdote Oronzo. Incontenibile l’assemblea eucaristica al momento del commiato che tutti ha commosso, domenica mattina.
Le elevazioni teologiche chiare e di alto livello, come le riflessioni di mistica spiritualità hanno animato e rallegrato le assemblee, orientandole a Cristo Signore, unico salvatore del mondo e centro della fede e della religiosità cristiana.
L’atmosfera di grazia divina aleggiava nella Basilica; ci si sentiva avvolti e presi dalla presenza
tenera della Madre di Dio, in modo particolare durante la recita quotidiana della Supplica. L’emozione spirituale era evidente sul volto di tutti r tutti ci siamo sentiti in dovere di ringraziare Dio per questo ineffabile dono della Missione.
I temi essenziali da ripensare sono: Cristo Unigenito Figlio di Dio, Maria la Madre, l’amore di Dio della Chiesa e dei fratelli.
Ora la Missione è finita, l’evento, però, continua: nel cuore, con la preghiera, con la vita evangelica che ha ricevuto nuovo slancio, col proposito di guardare ed imitare costantemente Cristo, docili alla guida della sua e nostra Madre.
Ella accoglie tutti: "volge il suo sguardo pietoso su tutti", non solo si immedesima e comprende ma prontamente soccorre "negli affanni e nei travagli che amareggiano la nostra vita". E a tutti rivolge una sola parola, quella stessa che, a Cana, durante il banchetto nuziale rivolse ai servitori: "Fate quello che egli (il Figlio) vi dirà" (Gv, 2,5).
I ricordi che ci sono stati donati: una copia del grande Quadro e una piccola gradita reliquia del Beato, saranno per la nostra Comunità il segno ed il monito del vincolo spirituale che, forte più di prima, lega tutti noi alla Valle di Pompei ed alla sua Signora.

(Autore: Giuseppe Metrangolo)


"1999" La Regina di Pompei a:
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Dal xx al xx Novembre 1999 - Parrocchia: "xxx" - Parroco: xx


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